- Una sua breve presentazione e le squadre che allena ...
Quest´anno compio 50anni sono un allenatore di vecchia data,ma con tanta voglia di fare ed imparare, di mettermi a volte in discussione e di ammettere i propri sbagli che non è facile. Alleno U18F, serie DF, U13F e U13M.
- Cosa significa per lei allenare una squadra BVOLLEY?
Dico ad ogni intervista che sono l´unica donna ad allenare una squadra BVolley, e ne vado fiera, sono partita dal basso per salire ogni anno di categoria, con la mia grinta che ogni tanto devo frenare, e l´umiltà di lavorare a testa bassa.
- Quale qualità apprezza di più in un giocatore?
La grinta e l´essere un leader.
- Il ruolo dell´allenatore è fondamentale, come riesce a gestire le risorse di ogni giocatrice all´interno della squadra?
Cercando di lavorare su di ognuna nella giusta dose, ma non da tutte si ottiene la stessa cosa.
- Come si giudica come allenatore/allenatrice? Qual è il suo rapporto con le propri/e atleti/atlete?
Non mi giudico assolutamente, lavoro sempre in umiltà, ogni anno imparo sempre qualcosa di nuovo grazie al grande gruppo Bvolley che abbiamo. Purtroppo sono gli altri che giudicano, ma non sempre nel giusto modo. Dovreste chiederlo a loro, quando dico che va tutto bene succede sempre qualcosa...
-Su quale fondamentale punta e lavora maggiormente?
Cerco di lavorare su tutti i fondamentali per raggiungere un certo equilibrio.
- I campionati sono giunti quasi al giro di boa, si sente di stilare un primo bilancio?
Il campionato U18F purtroppo al momento non è di grande livello ma ci permette di fare giocare tutto il rooster, speriamo che nella seconda fase non ci sia troppa differenza di livello tecnico nel senso opposto, come l´anno scorso.
In serie D siamo all´ultimo posto speriamo di trovare la giusta armonia.
- Quali sono gli obiettivi da raggiungere a fine stagione?
Vincere l´U18 territoriale ed andare avanti nelle fasi successive. In serie D la salvezza, ma sarà dura, mi dispiacerebbe per le ragazze e la società che ci tiene assai.
- Un saluto
Grazie a tutti per aver creduto in me, anche se un allenatore è sempre "sulla schiena del buratello"